LA GLICOLISI
- Salvatore Severino
- 1 giorno fa
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La glicolìsi rappresenta un processo metabolico per mezzo del quale una molecola di glucosio è scissa in due molecole di piruvato per ottenere due molecole di ATP e due molecole di NADH.
In una prima fase del processo è possibile identificare cinque passaggi; in tale momento avviene consumo di energia per ricavare dal glucosio una molecola denominata gliceraldeide-3-fosfato che, successivamente, è convertita in piruvato ed emissione di energia.
Ciascuna delle reazioni della glicolisi sono catalizzate da un enzima, e si verificano nel citoplasma delle cellule; i primi studi connessi alla glicolisi sono da individuare al 1860, anno in cui Louis Pasteur identificò i microorganismi come responsabili delle fermentazioni.
La reazione della glicolisi è la seguente:

La glicolisi è divisibile in due fasi; la prima è la fase di investimento, la seconda è la fase di rendimento.
Nell'ambito della fase di investimento, il glucosio è fosforilato a glucosio-6-fosfato ed, successivamente, scisso in due molecole di gliceraldeide-3-fosfato, attraverso l'utilizzo di due molecole di ATP.
Nella prima reazione il glucosio è fosforilato in glucosio-6-fosfato; nella seconda, il glucosio-6-fosfato è convertito in fruttosio-6-fosfato e, nella fase successiva, il fruttosio-6-fosfato è convertito in fruttosio 1,6-bifosfonato.
Il fruttosio 1,6-bifosfonato è convertito in due molecole; il diidrossiacetone fosfato e la gliceraldeide-3-fosfato.
Il diidrossiacetone fosfato è convertito, nella quinta reazione della prima fase in gliceraldeide-3-fosfato.

Nella seconda fase, quella denominata di rendimento, le due molecole di gliceraldeide-3-fosfato sono convertite in due molecole di piruvato con conseguente generazione di quattro molecole di ATP e due di NADH.
Il rendimento globale connesso alla glicolisi risulta essere, di conseguenza, di due molecole di ATP e due di NADH.
Il piruvato costituisce il prodotto finale della glicolisi e, può andare incontro a diversi destini, tra cui la conversione in acetil-CoA attraverso la decarbossilazione ossidativa.
FONTE
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