LE TEORIE EVOLUTIVE NEL CORSO DELLA STORIA
- Salvatore Severino
- 28 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Nel corso degli anni sono state avanzate diverse teorie che definivano una spiegazione connessa alla diversità esistente tra le specie; è possibile configurare un excursus tra le principali di tali teorie
All'inizio del 1800, la diversità esistente tra le specie era giustificata come creazione di Dio, immutabile nel tempo; da tale impostazione è derivato il fissismo.
Tra i sostenitori spicca Carl von Linneo, a cui dobbiamo l'attuale classificazione binomiale delle specie, mentre tra i suoi principali avversari figura Richard Dawkins, che ha contribuito in modo positivo all'impostazione del neodarwinismo.
La scoperta dei fossili definì l'avvio della teoria del catastrofismo; avanzata dal naturalista Georges Cuvier, padre della paleontologia, il quale sosteneva che la scomparsa degli esseri viventi era conseguenza di una catastrofe naturale, ma che gli esseri viventi che vivevano in periodi passati erano stati creati e si erano mantenuti immutati.
Lamarckismo
Il Lamarckismo è stata la prima teoria a parlare di evoluzione; denominata, altresì, teoria dell'eredità dei caratteri acquisiti, è stata proposta da Jean Baptiste de Lamarck, il quale sosteneva che una specie si trasformasse in un'altra nel corso del tempo.

Charles Darwin è considerato il padre dell'evoluzione.
Lamarck fu il primo a parlare di evoluzione, ma le attuali conoscenze genetiche hanno smontato la sua teoria, considerando come i caratteri acquisiti, come lo sviluppo muscolare, non vengono trasmessi alla discendenza; in pratica, vengono ereditati esclusivamente i caratteri la cui informazione è identificabile all'interno del materiale genetico.
La teoria dell'evoluzione o darwinismo non è stata sviluppata soltanto da Darwin, considerando come Alfred Russel Wallace arrivò alle medesime conclusioni di Darwin in modo parallelo e il suo sostegno fu fondamentale affinché Darwin pubblicasse il suo libro.
Il darwinismo reputa l'evoluzione come non dipendente dai cambiamenti dell'ambiente, ma dalla genetica; l'ambiente esplica un ruolo rilevante noto come selezione naturale.
In pratica, gli individui con variazioni svantaggiose avranno meno probabilità di sopravvivere e, quindi, di riprodursi.
Tale teoria coniuga le conoscenze di diverse aree della biologia come la genetica, la paleontologia, la biochimica, l'ecologia e la genetica delle popolazioni.
Fisher, Wright, Mayr, Huxley, Simpson, Stebbins e Dawkins hanno conferito un grande contributo a tale teoria.
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