GLI ANTAGONOSTI ADRENERGICI
- Salvatore Severino
- 1 mag
- Tempo di lettura: 1 min

Gli antagonisti adrenergici rappresentano una categoria di farmaci che inibisce la funzione dei recettori adrenergici; in tal senso, è possibile individuare cinque recettori adrenergici, β1, β2 e β3 e α1 e α2.
I recettori adrenergici sono localizzati a livello renale, miocardico, polmonare e gastrointestinale.
Gli antagonisti riducono, o bloccano, i segnali degli agonisti; gli antagonisti α-adrenergici hanno effetti diversi dagli antagonisti β-adrenergici.

Alcune molecole di antagonisti adrenergici:
-Alfa-bloccanti → sono farmaci che bloccano i recettori alfa adrenergici, determinando il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni; utilizzati nell'iperplasia prostatica benigna e nell'ipertensione;
--Fentolamina → farmaco che esplica azioni sui recettori alfa-adrenergici, determinando una riduzione della pressione arteriosa e una dilatazione dei vasi sanguigni;
-Beta-bloccanti → farmaci che bloccano i recettori beta-adrenergici, andando a ridurre la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e l'eccitabilità del cuore;
-Acebutololo → farmaci che bloccano i recettori beta-adrenergici, utilizzati contro l'ipertensione, l'angina pectoris e le aritmie.
Gli antagonisti adrenergici sono adoperati per contrastare le malattie cardiovascolari; in tal senso, l'effetto è connesso all'abbassamento della pressione arteriosa.
Gli antagonisti alfa-adrenergici sono utilizzati nel trattamento dei calcoli ureterali.
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