LE PIANTE MEDICINALI
- Salvatore Severino
- 23 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Il termine piante medicinali è stato adoperato per la prima volta nel 1967, nell'ambito dello studio in merito alle piante allucinogene.
In pratica, una pianta medicinale rappresenta una specie del regno vegetale le cui parti vengono utilizzate, in maniera diretta o indiretta, in un determinato preparato come medicinale, allo scopo di trattare una condizione o una malattia.
Le piante medicinali fanno parte del sapere tradizionale dell'umanità; i loro effetti benefici sono connessi ai metaboliti secondari che esplicano proprietà farmacologiche.
In base a studi recenti, il pianeta ospita, complessivamente, 391.000 piante vascolari, di cui almeno 35.000 titolari di un potenziale uso medicinale.
Quindi, le piante medicinali costituiscono una fonte preziosa di un'ampia varietà di molecole chimiche con strutture e funzionalità distinte, che mostrano rilevanti attività biologiche e sono collegate a una moltitudine di proprietà benefiche (antimicrobici, antitumorali, antivirali, antiossidanti).
Diverse parti delle piante medicinali (foglie, radici, semi, fiori o frutti) sono ricche fonti di composti bioattivi; i composti biologicamente attivi presenti nelle piante medicinali sono classificati in base a criteri distinti.
Le piante medicinali sono fonti inestimabili di composti bioattivi e, nonostante i progressi contemporanei nel campo farmaceutico e nello sviluppo di farmaci, rimangono una fonte indispensabile di medicine.

Basti considerare come in Europa vengono utilizzate, all'incirca, 1300 piante medicinali, di cui il 90% viene raccolto da risorse selvatiche; negli Stati Uniti, circa 118 dei 150 farmaci, maggiormente, prescritti sono a base di fonti naturali.
Le piante medicinali sono tradizionalmente utilizzate nella medicina popolare come rimedi naturali con effetti terapeutici quali la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei disturbi infiammatori; inoltre, l'industria farmaceutica utilizza le piante medicinali per la presenza di sostanze chimiche attive come agenti per la sintesi di farmaci.
Le piante medicinali rappresentano un trattamento alternativo per diverse patologie, e il loro utilizzo è, fortemente, diffuso in tutto il mondo.
Giova evidenziare come le piante medicinali costituiscono riserve naturali di componenti bioattivi e terapeutici che svolgono un ruolo essenziale nella prevenzione delle malattie e nel miglioramento della salute.
I farmaci sintetici moderni, diffusamente, utilizzati sono associati ad alcuni effetti collaterali indesiderati che possono portare ad altre complicazioni fisiopatologiche; ne deriva come la medicina tradizionale a base di erbe sembra detenere un ruolo rilevante, con effetti collaterali minimi o sconosciuti rispetto ai farmaci moderni.
FONTE: Miranda J. J. M., (2021), Medicinal plants and their traditional uses in different locations, In Phytomedicine (pp. 207-223), Academic Press.
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