LA VITA E LE OPERE PRINCIPALI DI NEWTON
- Salvatore Severino
- 8 apr
- Tempo di lettura: 2 min

L'enorme incidenza della rivoluzione newtoniana sulla storia del mondo ha portato ad affermare che Newton rappresenta uno dei profili, maggiormente, rilevanti della storia del mondo scientifico.
Isaac Newton nacque il 25 dicembre 1642; all'età di 12 anni fu mandato alla scuola elementare di Grantham, e qui ricevette l'istruzione standard dell'epoca, che contemplava il latino e il greco e gli studi biblici, che all'epoca significavano assorbire i canoni della fede
Nel giugno del 1661, Newton partì per Cambridge; entrò nel Trinity College, considerato era il più famoso dei college di Cambridge, quasi interamente riservata ai figli dell'aristocrazia e della nobiltà terriera.
Nel corso della sua vita si distinse, altresì, come fisico e matematico; a lui dobbiamo la scoperta della legge di gravitazione universale, che è uno dei capisaldi della scienza moderna.
E' considerato uno degli inventori del calcolo differenziale e integrale; stabilì le leggi della meccanica classica e, partendo dalla legge di gravitazione universale, dedusse le leggi di Keplero in modo più generale.
Inoltre, approntò il primo telescopio riflettore; affascinato dal principio delle meridiane, imparò a prevedere eventi come le solstizi e gli equinozi.
A Cambridge, Newton studiò una vasta varietà di argomenti, che andavano dall'astrologia alla storia.
Costruì la prima versione del telescopio riflettente, che utilizzava uno specchio curvo invece di lenti per focalizzare la luce; sviluppò un nuovo ambito della matematica denominato calcolo, e portò a termine il lavoro fondamentale della sua teoria della gravitazione.
La versione popolare sull'origine della teoria della gravitazione prevede come Newton l'avrebbe concepita nell'estate del 1666 dopo aver assistito alla caduta di una mela dall'albero.
Il suo trattato Principia Matematica della Filosofia Naturale (Principia), pubblicato nel 1687, contempla gli studi di Newton per più di vent'anni in relazione alla meccanica terrestre e celeste; in esso è enunciata la legge di gravitazione che prevede come due corpi si attraggono con una forza proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza che li separa.
Newton non si limita al campo della meccanica e della matematica; egli scoprì come la luce bianca può essere scomposta in tutti i colori dell'arcobaleno facendola passare attraverso un prisma, avviando, in tal modo, l'analisi spettrale, base della astrofisica contemporanea.
I suoi studi sulla luce portarono alla pubblicazione, nel 1704, del Trattato di ottica, dove inoltre descrive in dettaglio la sua teoria corpuscolare sulla natura della luce.
Gli ultimi anni della sua vita li dedicò a profonde meditazioni teologiche, allontanandosi quasi completamente da quelle attività intellettuali per le quali non aveva rivali.
Morì il 20 marzo 1727 a Cambridge, Inghilterra.
FONTE
Newton I., (1965), Principi matematici della filosofia naturale, a cura di A. Pala, UTET, Torino, 795-796.
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